Non so dove ora tu sia giunta cara indimenticabile Maria che all’inizio degli anni Settanta conoscesti la rabbia e l’ironia. Avevi il dono assai inconsueto di ridere persino del tuo mito e l’intuizione di una strana fede per cui una cosa è vera soltanto quando non ci si crede.
Se tu fossi davvero esistita cara indimenticabile Maria fin da allora potevo imparare a congiungere il vero e la bugia. E nelle notti massacranti riempite di parole intelligenti e nell’angoscia della vita ho in mente ancore l’eco della tua risata.
Forse sei solo un’ipotesi di donna forse sono esagerati i sentimenti e i mille spunti che mi dà i se è vero che si tratta di una Maria che non conobbi mai.