Stasera ho visto un uomo rimasto senza tempo, posare un fiore rosso, lasciarlo in mezzo al campo, ma la pioggia di settembre non è facile da dire, non è facile da cantare e ancora meno da capire. Stasera ho visto un uomo cadere con le mani chiuse, che questo è un cielo d’ignoranza, fatto di nuvole e di accuse, ed il freddo di settembre non è bello da cantare, non è bello da partire e ancora meno … da accettare. Ieri ho visto un uomo su di un palco precario, stridevano le corde, quando chiusero il sipario e pensare che settembre era già così vicino, prima dell’ultimo applauso, dopo l’ultimo inchino. Ma stasera ho visto un uomo battersi e crollare, armato solo di coraggio, tra i corridoi di un ospedale, un coraggio che in settembre non puoi più tenere stretto, non puoi più dirgli niente, liberato dal suo letto. Domani viaggeremo ancora su quel sogno dannato, con gli strumenti a bordo e con un posto vuoto, suoneremo in settembre, a giugno, in gennaio come a maggio, suoneremo per l’amore, per il bisogno, …. E per il coraggio.