Quanti tasti ha il mio pianoforte dormono immobili come pensieri il più basso la vita, il più acuto la morte la luce sui bianchi, la notte sui neri Quante dita hanno le mie mani dieci soltanto come i miei amori brividi azzurri troppo lontani come la gente che corre là fuori
Ho dimenticato come si vola al di sopra dei tetti eppure, me lo avevi insegnato amore lontano che forse mi aspetti Ho dimenticato come si vive e come si muore eppure, me lo avevi insegnato una sera d'estate prima di andare
Quante stelle stasera ha il mio cielo tutte quelle che posso contare tutte quelle che vedo e che sento tutte quelle che posso abbracciare Quante finestre ha la mia città bocche di nebbia che mordono il sole dita di legno che sfiorano il cielo accarezzando il giorno che muore
Ho dimenticato come si vola al di sopra dei tetti eppure, me lo avevi insegnato amore lontano che forse mi aspetti Ho dimenticato come si vive e come si muore eppure, me lo avevi insegnato una sera d'estate prima di andare
Quanti cassetti ha la mia memoria pieni di ruggine e malinconia di foto ingiallite e brandelli di storia che il vento d'autunno ha portato via Quanti capelli sulla mia testa e quanto vento sopra il mio viso ma in fondo alla strada ciò che resta è l'ombra contorta di un sorriso
Ho dimenticato come si vola al di sopra dei tetti eppure, me lo avevi insegnato amore lontano che forse mi aspetti Ho dimenticato come si vive e come si muore eppure, me lo avevi insegnato una sera d'estate prima di andare