Il tramonto era pieno di soldati ubriachi di futuro fra i dadi le bestemmie e il sogno di un letto più sicuro; ma quando lui usciva dalla tenda non osavano nemmeno guardare: sapevano che c'era la sua ombra sola davanti al mare.
Poi l'alba era tutta un fumo di cavalli, gridi e risate nuove; dove si va, passato il Gange, Generale, parla, dicci solo dove: e lui usciva dalla tenda bello come la mattina il sole: come in una lontana leggenda, perduta chissà dove...
E tornava bambino, e tornava bambino, quando stava da solo a giocare nei viali di un immenso giardino; la fontana coi pesci dai riflessi d'argento, che poteva soltanto guardarla, mai buttarcisi dentro.
Non un capello fuori posto mentre entrava a cavallo nel mare, e il cuore, il cuore gli batteva addosso come a una donna che si va a sposare; e tutti lo seguirono cantando senza nemmeno sospettare, e gli andarono dietro contenti di dover annegare.
E tornava bambino, e tornava bambino, quando stava da solo a giocare nei viali di un immenso giardino; la fontana coi pesci dai riflessi d'argento, che poteva soltanto guardarla, mai buttarcisi dentro.
E mentre si voltava indietro non aveva niente da vedere; e mentre si guardava avanti niente da voler sapere; ma il tempo di tutta una vita non valeva quel solo momento: Alessandro, così grande fuori, così piccolo dentro.