Lontano, lontano qualcuno mi darà la mano lontanto, lontano...
Dai dottori di Smirne ho imparato il triangolo e il libro della vita scorreva piano fra le dita; coi mercanti di Tebe ho giocato tutti i sensi di scacchi e di pedine coi chicchi bianchi e le palline; e dai profughi celti ho visto segni per capaire le stelle e aprire un velo e far salire menhir al cielo.
Sotto i portici di Toledo ho preso un bimbo sero per la mano e mi portavano lontano i suoi occhi; e correvo nelle mille sere, con i dadi fermi nel bicchiere e intorno amore, amore, amore, amore...
E in un attimo di Granada ho ucciso per due volte uno stesso uomo e non chiedevano perdono i suoi occhi... e correvo nelle mille sere, con i dadi fermi nel bicchiere e intorno amore, amore, amore, amore...
E il mio vecchio che sa la verità guarda il tramonto dalla collina: da qualche punto lontano suo figlio tornerà .
E ho imparato le mille posizioni fra le gambe di donne e di bambini le loro bocche come fiori e ho giocato le cento rivoluzioni la mia rabbia e le cento delusioni che son mille e son tante e son belle e son sante il giorno dopo. E provai ogni droga più che vino, il linguaggio del bruco e l'assassino e a saper tutto senza parole.
E in una sera di Gerusalemme dal vecchio ebreo che contrattava gemme ho visto un dio che mi veniva incontro e ho provato tutto per scappare, ma lui insisteva: "DÃ i, fatti salvare, ho tanto amore, amore, amore...".
E in un cortile di Gerusalemme che aveva sceltto lui da chissà quanto mi abbracciò e baciò e stava delirando, e aver capito tutto in un istante fu come morir le morti tutte quante e non volere essere più niente, niente, niente...
E il mio vecchio che sa la verità guarda il tramonto dalla collina: da qulache punto lontano suo figlio tornerà .