Domani compio quarant'anni e la cambiale dei ricordi mi riporta al '68 quando ero amico di Capanna e avevo dato quattro esami con la media del 18. Il mio paese era lontano in un pezzetto di provincia e non me lo ricordo mica la nostra meta era Milano spinti da una fame antica di notti luci e un po' di fica. Era l'autunno del '68 quasi vent'anni a cazzo dritto.
Quante illusioni occupazioni e cortei e lacrimogeni e botte per star con lei finché una notte al fuoco dei falò sorrise e con un altro se andò. Del '68 siamo stati gli eroi ed era tutto più grande, più grande di noi quanti bulloni in testa mi beccai perché, per chi non so e non lo saprò mai.
Quanti ingegneri ed architetti, parrucchieri e cantautori ha partorito il '68 alcuni santi e qualche dio stilisti, uomini d'affari l'unico stronzo sono io e non mi pento del mio passato ma il '68 mi ha rovinato.
E ora mio figlio mi fa il culo perché a scuola gli altri hanno tutti le timberland ed io ripenso con tenerezza ormai al sacco a pelo dove la chiavai. Il '68 lo passammo in trincea gridando forte giù le mani dal Vietnam era la storia che apriva strade nuove e finalmente fu il '69. e non mi pento del mio passato ma il '68 mi ha rovinato.
Generazione maledetta la mia noi siamo ancora l'Italia che scia verso il domani, verso il non si sà perché fa rima con la libertà.
Quante illusioni occupazioni e cortei e lacrimogeni e botte per star con lei finché una notte al fuoco dei falò mi disse scusa... e un altro si chiavò del '68 siamo stati gli eroi ed era tutto più grande, più grande di noi quanti bulloni in testa mi beccai perché, per chi non so e non lo saprò mai e ora mio figlio mi fa il culo perché a scuola gli altri hanno tutti le timberland ed io ripenso con tenerezza ormai al sacco a pelo dove la chiavai. Il '68 lo passammo in trincea gridando forte giù le mani dal Vietnam era la storia che apriva strade nuove e finalmente fu il '69.