Oltre lo schema di una vita programmata al rovescio, dentro la scena di un'incancellabile abitudine, nel mazzo di carte che dorme in un bar, sognando di vincere, nel tempo di questa città, dov'è tardi e bisogna andar via, c'è qualcosa di più irrazionale, che mi fa ricordare di me quando supero i giorni sbagliando corsia e non riesco a seguire il playback.
C'è qualcosa di più che mi sale [C'è qualcosa di più!] fino all'ultima volta con te.
E dietro la luna, che rincorre e abbaia un cane in un giardino, nella fortuna di chi ha vinto una battaglia inutile, negli occhi di un vecchio che guarda al di là, sognando di vivere, nell'ultima corsa di un tram, dove un angelo si butta via,
c'è qualcosa di più immateriale, che mi taglia il respiro a metà, quando chiedo perché da una fotografia e non recito in questa realtà.
C'è qualcosa di più che fa male, [C'è qualcosa di più!] quando resto da solo con me, quella goccia nel mare dell'anima mia, che stasera non vuole accettare di perdere te,
che mi manchi, che mi lasci a incollare i frammenti dei dubbi che hai, nei momenti più deserti quando il sole va giù, c'è qualcosa di più!
E se anche come due sassi affondiamo nel blu, c'è qualcosa al di là di noi stessi, qualcosa di più, qualcosa di più, qualcosa di più!